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giovedì 14 marzo 2013

Da "il Giornale" di oggi: Fai da te e porta a porta Così la cosmesi batte la crisi

POST PUBBLICATO IN DATA 14.3.2013

I capelli che scorrono tra dita note, educate a tirarli e lustrarli come corde d’arpa. La pelle che schiocca nel massaggio fragrante, tra le candele del saloon. Le unghie trasformate in cristallo. Un ricordo lontano. Erano abitudini, lussi, trasgressioni: e al tempo stesso la regola. L’appuntamento che, solo dal parrucchiere, le donne si concedevano una volta ogni 33 giorni, e che oggi si svolge a intervalli di circa un mese e mezzo.
L’occhio al risparmio, però,biforca sempre la strada: da un lato la rinuncia, dall’altro il colpo di genio. I prodotti di bellezza, per esempio, venduti porta a porta. «I cosmetici rappresentano uno dei tradizionali punti di forza nella vendita diretta e a domicilio - commenta Luca Pozzoli, presidente di Univendita - : il 12% del fatturato totale di Univendita. In un anno come il 2012, che ha visto i canali di vendita chiudere in negativo, noi mettiamo a segno un attivo». Univendita (l’associazione che raccoglie le aziende di commercio diretto a domicilio) fa il punto di un’attività che sembrava scomparsa, e che invece ha garantito una crescita della categoria e un impiego per molte persone.
In principio fu «Avon». Quella casa di cosmetici nata negli anni ’60, che trasformava le nostre nonne in porcellana, le tinteggiava di ammoniaca e colori pastello dappertutto. E tutto, scampanellando alla loro porta. Cosmetici, profumi, bigiotteria: «belletti» che rilanciavano il proprio concetto di sé occhi negli occhi col marito. O solo in uno sguardo solitario allo specchio. Avon, coi suoi 8,1 miliardi di dollari di fatturato nel 2005, 150 paesi a distribuire i suoi prodotti, piantando radici in Italia nel 1966, a Olgiate Comasco. Con un mercato fortissimo in Cina e Russia, l’azienda punta a tutt’oggi sulle «presentatatrici» (6 milioni in tutto il mondo), perciò la vendita per catalogo, ma anche quella via web o nei negozi specializzati.
La crisi, campionato del fai-da-te, registra un calo di vendite di cosmetici e profumi, nei negozi, dell’1,8 %. Farmacie, supermercati e profumerie in perdita, quindi, mentre le vendite dirette (di quegli stessi prodotti) registrano un aumento del 3-4% all’anno, negli ultimi 10 anni. Il fatturato totale è di 143 milioni e 800mila euro. Per non parlare del boom dei «cosmeceutici»: prodotti dotati di proprietà terapeutiche ma funzionali anche all’igiene o al buon profumo. La bellezza, però, non bussa semplicemente alla porta, in tempo di crisi. A saperla sfregare, manipolare, creare con poco, riposa già nelle nostre mani. È questo il mantra di personaggi come Clio Zammatteo: da casalinga a star del makeup. E tutto grazie a internet. Zammatteo, autrice di una rubrica su trucco e parrucco «fatta in casa» (e pubblicata regolarmente su youtube), è riuscita a creare delle clip tanto originali e seguite da avere in consegna una trasmissione sul canale Real Time.:«Clio Make Up». Dagli scaffali, a portata di mani sempre più educate e autonome, non si schiodano i cosmetici firmati da grandi marche: ma sono sempre più snobbati. Sì alla qualità, soprattutto se ci tocca spalmarla sulla pelle, purché costi poco. «Il consumo dei cosmetici di gamma media cala a favore di quella con basso prezzo ma con la massima qualità- spiega Gian Andrea Positano, direttore Centro Studi Unipro -. Vanno bene le erboristerie. I consumatori preferiscono il naturale, l’ecologico, caratterizzato dal miglior rapporto qualità-prezzo». Il talento di tirarsi fuori dalla scorza, accarezzare con gli occhi i nostri stessi occhi, allo specchio. E sotto le ciglia nere brilla il guizzo dell’ingegno.

LA STORIA DEL ROSSETTO: Dai faraoni alla «pin-up» Caterina de’ Medici

I primi rossetti brillavano sulle bocche delle principesse sumere: erano frammenti di pietre preziose impastati d’argilla. Fu la volta dei faraoni egiziani, che si truccavano le labbra con petali di fiori. Nella Roma antica, il rossetto era invece ottenuto da fango, olio d’oliva e frutta. La prima «pin-up» rivoluzionaria d’Europa fu Caterina De’Medici: diffuse la moda delle labbra truccate in Francia avvalendosi di ricette esperte. Tra i suoi amici, i più famosi alchimisti di Firenze

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